lunedì 11 giugno 2012

non PROPOSITI ma scelte


Io invitata a partecipare ad un’iniziativa? Io? Voglio dire, io come BLOGGER? Vi dirò, perché no? Devo solo parlare dei miei buoni propositi. SOLO.  Non mi mancano, anzi, sarebbe semplice descrivere il mondo che vorrei, ma non mi va, non è di questo che voglio scrivere, troppo banale.

Il mio blog parla di quello che penso sia migliore per me e l’ambiente, nel rispetto del mondo in cui vivo, sperando che qualcuno possa arricchirsi da qualche info letta per caso o curiosità.
Mi piace l’idea che qualcuno possa imbattersi nel mio blog e pensare …”mica male”!
Ora davanti al compito che mi è stato proposto, mi  sento un po’ come a Natale, o all’inizio del nuovo anno, dovrei far così o cosà … dovrei, ma poi arriva l’anno dopo e anche se lo hai fatto, dimentichi che quello che hai raggiunto è uno tra i tanti obiettivi che ti eri prefissata di raggiungere o superare.

Io, con questo post, voglio comunicare una solo concetto: TOLLERANZA ed INTEGRAZIONE (eco!)
(va bene, sono 2, ma ora vi chiarisco cosa voglio dire).

Premesso (e sempre concesso) che ognuno è libero (e per fortuna!) di fare e credere ciò che vuole:

Ecobio, decrescita, minimalismo, autoproduzione, sono tutti concetti  degni di nota e considerazione, ma che spesso vengono fraintesi o portati all’eccesso. 
O meglio, chi li pratica può incorrere in varie situazioni e/o equivoci:

1)      viene “visto”come uno fissato
2)      è estremista, realmente “fissato”
3)      condiziona la propria vita con cambiamenti estremi
4)      parla solo di questo
5)      si impone (e a volte impone) di cambiare le proprie abitudini (ma non solo quelle)

Il mio proposito è un auspicio, che la mia visione ecobio non si trasformi da modo a motivazione di vita.

Il rispetto dell’ambiente  e della vita stessa dovrebbe muovere quest’animo ecologico e minimalista che sta facendosi strada tra il consumismo estremo  e lo smog.

Questo il mio buono proposito:  fare mia una vita ecocompatibile, senza sacrifici, sofferenze e imposizioni agli altri e a me stessa, essere felice di fare quello che faccio, lavandomi, truccandomi, andando a fare la spesa, mangiando, dedicandomi ai miei hobby.

Non diventare una persona allergica (di tolleranza si tratta?) agli acquisti e/o ai luoghi in cui si spendono soldi. Una volta ogni tanto ci sta una bella cena, aperitivo, uscita.

Diffondere il concetto che maggiore rispetto non vuol dire rinunciare a se stessi, ma magari riscoprire se stessi e vecchie o nuove abitudini. Che la fatica di una raccolta differenziata non è tale se si pensa al futuro dei propri figli o all’escursione in montagna che puoi fare ammirando un paesaggio che senza carta riciclata non esisterebbe.

Per non dilungarmi oltre, il gioco vale la candela, ma decidete voi quanto investire e cosa e non sforzatevi, ma integratevi!

Io questo mi propongo; di crescere imparare comunicare condividere, senza sacrifici, inutili e che la decrescita non sia una necessità, ma una scelta, in tempi che non mi piacciono, non che sono difficili.

Eliecosa

3 commenti:

  1. bella riflessione! :)
    mi lascia un po' perplessa il punto 5: se uno vuole cambiare le sue abitudini di solito inizia con una piccola "imposizione", uno sforzo iniziale, altrimenti (almeno io sono fatta così) non si comincia proprio.
    sul fatto di non imporre ad altri invece sono d'accordo, anche se comunque provo sempre a convincere chi mi sta vicino a fare come vorrei io...se poi proprio non intende adeguarsi pazienza, segno nel mio fantastico elenco delle "cose da fare quando andrò a vivere da sola" e via! :D

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  2. intendo nell'accezione negativa, dell'imporre. Quella del sacrificio, del dover fare anche se non si è convinti. La differenza tra il dover fare ed il voler fare

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  3. Che bello questo post, e che interessante il tuo blog!
    sono finita qui sbirciando tra i post del giveaway di Alex e Francesca e concordo pienamente con tutto quello che dici. Grazie a mio padre ho interiorizzato da piccola il concetto del risparmio e soprattutto l'"intolleranza" allo spreco, dopo un po' di letture interessanti ho eliminato tre quarti dei prodotti industriali che consumavo prima e infine, dopo una personale, concreta e tangibile crisi economica (che tuttora perdura), ho scoperto che le cose più belle della vita sono gratis.
    A volte mi deprimo nel rendermi conto che ancora a tantissima gente temi come l'ecologia, il rispetto per l'ambiente, il consumo critico non interessano minimamente; quindi a maggior ragione sono felice di leggere post come questo.
    Grazie e bentrovata!
    cristiana

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