giovedì 20 settembre 2012

LIBERI DI. PENSIERO SULLE MOTIVAZIONI



Contrariamente a quanto a volte si possa pensare non sono una fissata, non del tutto almeno.

Cerco quello che ritengo sia meglio per me e per l’ambiente in cui vivo e, lo ammetto, ogni tanto mi viene da pensare che sia meglio un po’ anche per gli altri e forse questo non è vero. Sicuramente non sempre. Niente presunzione, solo riflessioni.

Che i PEG e molte altre sostanze chimiche facciano male è indubbio, che alcune molecole chimiche inquinino anche, che alcuni comportamenti rendano la sopravvivenza sul pianeta terra difficile, pure; ma siamo liberi e questo ha anche degli effetti negativi.

Guardandomi intorno mi chiedo sempre più spesso che collegamento ci sia tra libertà e consapevolezza della scelta, tra libertà ed ignoranza (sono sempre stata un’amante della filosofia). 

Sempre più spesso mi chiedo, se sai che qualcosa ti fa bella ma ti fa male, la usi? Se sai che fa male ai tuoi cari? Ai tuoi figli? E allora perché l’ammoniaca ed i siliconi la fanno da padroni?

Per ignoranza direi io, per superficialità direbbero altri, per menefreghismo direbbero altri ancora. E chi “c’ha da fa’?“. Il consumatore o il produttore? La discussione è ardua e fine a stessa. O forse no.

Insomma, i momenti in cui le mie colleghe, le mie amiche e i miei cari discutono sul migliore sbiancante o sul più efficace antirughe mi prende un po’ di tristezza (ok, non esageriamo diciamo piuttosto rabbia-stupore-misto incomprensione), ma a volte sto in silenzio per evitare (come minimo spiegazioni e poi opinioni, discussioni o altro), altre volte no.  Tutto dipende da chi è l’interlocutore e la voglia che ho.

Ed io sono sempre quella a cui mamma lavava via le macchie di pennarelli indelebili dalle mani con la candeggina e che fino a 5 anni fa si cospargeva di composti chimici il cui INCI è indecifrabile.

Sono quella che ogni tanto si concede qualche mancata lettura dell’etichetta (vedi in fondo al post http://www.ecodieli.blogspot.it/2011/11/inci-questo-sconosciuto-la-lista-di-noi.html) o una seduta dalla parrucchiera (incrociando le dita), una coca-cola o un ombretto fluo.

In pratica ho concluso che è l’eccesso la rovina dei nostri tempi.
Troppa carne, troppo bagnoschiuma pieno di “chissachecosa”, troppo smog, troppo consumismo, troppo di tanto.

Ma il mondo è bello perché è vario e con questa vecchia massima vi lascio al prossimo post.

Eliecosa

3 commenti:

  1. ti sei ritrovata invischiata in una di quelle discussioni infinite per giustificare la tua scelta? mi è capitato spesso...quelle in cui ti viene il dubbio di essere una rompipalle infinita :D

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  2. Le discussioni su uno stile di vita più consapevole e meno consumistico non so perchè ma sono all'ordine del giorno... io glisso ultimamente parlando solo se direttamente interessata e qualora fosse il caso, dico quello che penso con una tale naturalità e faccio la faccia stupita con chi non la pensa come me... credimi, non hanno piu coraggio di dire nulla!!!!
    Un grande abbraccio Eli!

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  3. Il rischio di passare per fissata è costante parlando di questi temi, purtroppo c'è ancora troppa gente superficiale, ignorante e menefreghista (tanto per citarti). I peggiori sono quelli che, ad esempio sul cibo, ti dicono "se stai a guardare tutto finisce che non mangi più niente!" Ma che discorso è?! Dillo che preferisci non sapere, che non hai voglia di sbatterti a capire cosa stai mangiando ma non fare di tutta l'erba un fascio per giustificare la tua inerzia! Scusa mi è partita la vena... Comunque, in conclusione, anche io faccio spesso come Valentina, oppure sto zitta se non interpellata.
    Un bacio a te

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